Se sei un imprenditore è ipotizzabile che per te non sia così facile avere fiducia nel futuro in questo periodo storico-economico. Eppure la fiducia nel futuro è la risorsa principale su cui si fonda il nostro sistema capitalistico-consumistico.
Crollo della fiducia: le conseguenze
- Oscillazione del credito da parte delle banche – politica protezionista.
- Recessione e depressione economica.
Senza esagerare con il catastrofismo, viene naturale ipotizzare che nel post Coronavirus ci troveremo di fronte a una recessione economica di proporzioni mai viste.
È probabile che si verifichi un’importante contrazione dei consumi, e l’offerta già troppo abbondante di prodotti e servizi sul mercato non venga soddisfatta dagli acquisti. È probabile che l’online surclassi definitivamente l’offline.
Tutto ciò implicherà tre cose:
- abbassamento generale dei prezzi dove l’offerta è abbondante e la domanda scarsa;
- chiusura di molte attività che non avranno cassa per sostenere i costi fissi senza immissione di liquidità;
- nascita e crescita molto veloce di nuovi modelli di business in risposta a nuovi bisogni del mercato.
Dato questo quadro generale, avere fiducia nel futuro risulta molto difficile. Lo capisco bene, anche la mia fiducia a volte vacilla, eppure mi sento molto fortunato in questo momento per aver studiato approfonditamente la branca del marketing che reputo strategicamente più importante: quella del brand positioning.
Chi sopravviverà? Chi crescerà a un ritmo vertiginoso?
Le teorie e la messa in pratica delle strategie di brand positioning non sono mai state tanto attuali: la promessa del brand positioning è quella di posizionare il tuo brand / la tua azienda come “miglior scelta possibile” nella mente del tuo target.
Ipotizziamo che questa sia l’equazione del mercato nel periodo di recessione:
Scarsa Fiducia nel futuro +
Scarsa Domanda +
Eccesso di Offerta =
→ Livello macroeconomico: recessione
→ Il tuo business: fortemente a rischio fallimento.
Inseriamo il fattore brand positioning:
(Scarsa Fiducia nel futuro +
Scarsa Domanda +
Eccesso di Offerta) x
Brand Positioning =
→ Livello macroeconomico: recessione
→ Il tuo business: grazie alla costruzione di una big marketing idea e di un modello di business che soddisfa al meglio i nuovi bisogni del mercato, la tua azienda intercetta la maggior parte possibile della domanda, risultando “la miglior scelta possibile”.
Come vedi, a livello macroeconomico non cambia nulla. La mia intenzione è farti capire come sopravvivere e prosperare in un momento di recessione economica.
A volte la scelta migliore è quella contro intuitiva
La cosa che più mi affascina del brand positioning è che sfida tutte le regole dello status quo. Non a caso, sulla disciplina del brand positioning ho fondato Big Rocket, perché la maggior parte delle scelte che ho fatto nella mia vita sono state controcorrente, sfidando il pensiero comune per creare la mia strada.
Non lo dico per vantarmene, anzi, spesso è stato piuttosto doloroso. Quando sfidi le regole metti in conto di poterti fare molto male, e più di una volta ho preso pugni nello stomaco.
Oggi che non sono più il ragazzo ribelle di inizio carriera, bensì un creatore di modelli di business di successo, ho lasciato da parte i meccanismi di difesa dell’ego che mi spingevano ad andare sempre controcorrente. Ho comunque mantenuto la sana abitudine di dubitare del pensiero comune e indagare le conseguenze positive del pensiero e delle azioni contro intuitive.
” E se questo fosse il momento migliore di sempre per lanciare il tuo sogno imprenditoriale?”
“E se la recessione economica non fosse altro che l’opportunità di vedere tutti i colli di bottiglia del tuo vecchio modello di business, eliminarli e aprire nuovi orizzonti?”
Queste sono domande interessanti che aprono nuovi scenari.
Cosa è cambiato in questo periodo?
Abbiamo lanciato sul mercato decine e decine di nuovi brand e riposizionato aziende storiche molto importanti in questi anni. I risultati ottenuti hanno reso merito alla sfida imprenditoriale di Big Rocket, che ha scelto di focalizzare tutta la sua attenzione sullo sviluppo di modelli di business basati sul brand positioning.
Ma qualcosa è cambiato in questa fase storica, per molti versi in maniera super positiva: se in una situazione di mercato relativamente stabile come quella pre-Coronavirus l’idea differenziante diffusa con il posizionamento del brand ci metteva un po’ di tempo prima di essere recepita dal mercato – tempo variabile a seconda del settore di mercato, della consapevolezza della domanda e dell’innovazione dell’idea – oggi questo tempo sembra essersi ridotto in maniera drastica.
La cosa più straordinaria di questo periodo è la velocità con cui il posizionamento penetra nella mente del target.
Questo perché sono saltati tutti gli schemi e la crisi economica ha azzerato gran parte del vantaggio competitivo di aziende consolidate, riportando tutte le aziende in fase di start-up.
“E se tutti siamo tornati al via, chi vincerà?”
Non saprei dirlo con certezza.
Quello che so per certo è che chi parte in pole position e non sbaglia le prime curve ha molte più probabilità di vincere il gran premio.
E tu come ti stai preparando alla gara?
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