Per quanto i detrattori dicano che l’età aurea di Facebook stia finendo, i dati dimostrano che il social network creato da Mark Zuckerberg è ancora il canale più interessante per fare advertising.
Ma a una condizione: che tu abbia un brand.
Nella diretta Facebook con Federico Casadei, uno dei massimi esperti italiani di Advertising su Facebook nonché partner storico di Big Rocket, abbiamo indagato le possibilità di far crescere il proprio business attraverso questo canale da una prospettiva diversa da quella comune: non ci siamo interessati allo strumento e ai tecnicismi come fanno tutti, ma alle strategie per far esplodere nel mercato l’idea differenziante e la value proposition del brand attraverso i social.
Assunti di base:
Le persone NON sono su Facebook per acquistare.
Le persone sono su Facebook per cazzeggiare.
Mentre stai scorrendo la tua bacheca, la comparsa della classica “inserzione old school” genera una spiacevole interruzione nel flusso, un po’ come accadeva quando ancora andava di moda guardare il tuo programma preferito in TV e all’improvviso partiva la pubblicità.
Oggi però la situazione è ancora più complessa che ai tempi d’oro della televisione. Tra Facebook, Instagram, Whatsapp, email, video, audio, immagini, appuntamenti, agende, telefonate – e chi più ne ha più ne metta – siamo talmente bombardati di stimoli che nel nostro cervello è esaurito lo spazio per nuovi messaggi.
- Quante delle decine di email che ricevi ogni giorno leggi effettivamente?
- Quanti degli infiniti gruppi Whatsapp a cui sei stato aggiunto sono una deriva di nulla cosmico?
- Quante notizie su Facebook approfondisci cliccando sul link?
E questi sono solo tre dei molteplici esempi che posso fare.
Ma quindi ha senso investire in pubblicità su Facebook?
A questo punto la domanda sorge spontanea.
“Se le persone sono così distratte, ha senso investire i miei soldi su campagne pubblicitarie che verranno ignorate così come si ignora la raccomandazione della mamma quando hai 18 anni e ti dice di tornare a casa presto?”
Dipende:
La risposta è no se…
…il tuo messaggio di marketing è del tutto generico, simile a quello dei tuoi competitor, parla solo del tuo prodotto ed è noioso.
In questo caso non ti consiglio di fare advertising su Facebook perché non hai un brand. Sei pura merce e dai fastidio agli utenti.
Non solo non vieni notato, ma bruci un sacco di soldi che potresti tranquillamente investire in altri asset strategici della tua azienda.
Anzi, ancora peggio! Nel caso la tua inserzione Facebook venisse notata, staresti facendo pubblicità gratuita al tuo competitor più differenziato di te, il quale ha un brand più autorevole del tuo e di cui le persone si fidano maggiormente.
La risposta è sì se…
…col tuo brand riesci a creare una frattura cognitiva ed emotiva nel continuum di banalità di Facebook.
Un brand focalizzato e che racconta una big marketing idea è come un fulmine a cielo sereno e il tuono che segue.
“BOOOOOM! Ci sei amico? Scusa se ho interrotto la tua sacrosanta apatia da scorrimento dei social, non volevo catturare la tua attenzione in modo così barbaro ma avevo una cosa troppo importante da dirti! Mi concedi la tua preziosa attenzione per un minuto? Se poi non ti piace quello che ho da dirti puoi tornare a cazzeggiare come prima!”
Ecco, se riesci ad ottenere questa frattura cognitiva ed emotiva con i tuoi messaggi di marketing e col tuo brand, vale la pena investire soldi su Facebook. E il ritorno in termini economici sarà esponenziale rispetto all’investimento.
Per fare ads su Facebook servono un brand e contenuti che “spaccano”
“Ho capito il concetto del “creare una frattura”, ma io non so mai cosa scrivere e la mia web agency pubblica sempre i soliti contenuti, che poi sono gli stessi che pubblica per altre attività simili alla mia!”
Ma davvero? Ti sei mai chiesto come mai accade?
È possibile che né tu né la tua web agency vi siate mai interrogati profondamente su una domanda di fondamentale importanza:
“Perché il mercato dovrebbe scegliere proprio me quando ci sono decine di altre attività simili alla mia? Cosa ho di diverso e cosa dico di nuovo rispetto a quanto già detto in tutte le salse e condimenti?”
Qui usciamo un attimo dal tema Facebook ed entriamo in profondità che non sai di avere in te, come cantava Marco Masini…
L’idea differenziante è il sole attorno a cui ruota l’intero business
Se capisci profondamente che la big marketing idea su cui si fonda il brand è il grimaldello con cui apri il mercato, nonché la singola e potentissima idea che determina ogni scelta imprenditoriale, allora hai fatto bingo.
Solo che nessuno te l’aveva mai detto. O forse te l’hanno detto e non ci hai creduto. Oppure ci hai creduto ma non hai avuto il coraggio di essere diverso dagli altri.
Sta di fatto, amico mio, che tutti i problemi di vendita, acquisizione clienti, fidelizzazione dei clienti, richieste di sconto e prezzi bassi dipendono dall’assenza di un’idea differenziante – uno dei 5 errori letali da non commettere quando lanci un brand nel mercato.
Poi possiamo parlare di quanto sia figo Facebook, Instagram, YouTube, Google, Linkedin e se vuoi ti ci butto dentro anche Tik Tok.
Ma senza idea differenziante stiamo parlando del nulla.
“L’arte del marketing consiste nella creazione di un Brand.
Philip Kotler
Se non sei un Brand, sei merce.”
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